Sei sicura di conoscere il tuo corpo? - DermoXEN

Lo sai che?

Intro:

Lo sapevi che una corretta igiene intima è fondamentale per il benessere di tutto il tuo organismo?

È fondamentale per ogni donna seguire un’adeguata igiene intima, a seconda delle differenti esigenze che caratterizzano le fasi della sua vita: infanzia, adolescenza, età fertile, gravidanza e menopausa.

 

In particolare, il nostro corpo è una macchina perfetta in cui, normalmente, tutto funziona in maniera regolare, grazie alle sue naturali difese. È fisiologico, però, che fattori esogeni e/o endogeni alterino questo equilibrio e, di conseguenza, anche le esigenze di benessere dello corpo stesso cambino.

Nella donna, questi cambiamenti sono principalmente cadenzati dalle diverse età del suo ciclo di vita. È necessario, dunque, prima di tutto, conoscere il proprio corpo per dargli tutte le attenzioni che merita quotidianamente.

1° banner- titolo: Scopri il tuo pH e scegli il tuo detergente!

Lo sapevi che ad ogni fase del tuo ciclo di vita corrisponde

un livello di pH differente?

Grafico pH

 

Una corretta igiene intima rappresenta l’alleata principale del tuo benessere quotidiano e comincia necessariamente con la scelta del prodotto per la detersione di queste zone. È buona regola, infatti, scegliere un detergente specifico e non lo stesso prodotto che si usa per il corpo, dal momento che le tue parti intime hanno un pH differente rispetto alle altre parti del corpo.

Quale detergente intimo è più adatto a te?

Un buon prodotto per l’igiene intima deve avere quattro caratteristiche fondamentali:

  1. Dovrebbe rispettare il pH dell’ecosistema vaginale.

L’ecosistema vaginale è protetto dagli attacchi degli agenti patogeni esterni e dalle alterazioni interne principalmente grazie ad un meccanismo di difesa garantito da valori di pH approssimativamente compresi fra 3.5 e 5.5, nei quali i lattobacilli di Doderlein esercitano a pieno regime il loro ruolo di difesa immunitaria. Il tutto avviene sotto l’egida degli ormoni estrogeni che variano ciclicamente la loro presenza a seconda delle fasi di vita di una donna: fino alla pubertà, infatti, la quantità di estrogeni circolanti nella bambina è scarsa, così come scarsa sarà la presenza di glicogeno (zucchero) nelle mucose. In queste condizioni i lattobacilli di Doderlein sono assenti e il pH vaginale, piuttosto che acido sarà neutro. Ciò rappresenta, a differenza di quanto si crede, una situazione a rischio di vaginiti e infezioni per le bambine proprio perché l’apparato genitale non possiede ancora un sistema efficace di difesa.

In età fertile, invece, si assiste ad una ricca produzione estrogenica, responsabile di un aumento di volume delle mucose e di glicogeno che verrà trasformato in acido lattico, permettendo l’acidificazione del lume vaginale intorno a valori di 3,5-4,5. Bisogna prestare attenzione - poi - durante i giorni delle mestruazioni, in quanto l’acidità tende a ridursi esponendo la donna ad un elevato rischio di infezioni.

Nel momento della perimenopausa e successivamente della menopausa, gli estrogeni vengono prodotti in maniera irregolare fino a scomparire del tutto, di conseguenza si ritorna ad una condizione di pH molto simile a quella dell’infanzia, con valori prossimi alla neutralità. Oltre al rischio maggiore di infezioni, si assiste anche a fenomeni di secchezza e prurito a causa dell’assottigliamento dell’epitelio vaginale e di una ridotta lubrificazione.

 

Quindi, il tuo detergente intimo dovrebbe consentire di mantenere inalterata l'acidità naturale dell'ambiente vulvovaginale durante l’età fertile. Durante l’infanzia e la menopausa, è opportuno scegliere un detergerete adatto al pH all’incirca neutro.

 

  1. Non dovrebbe avere tensioattivi aggressivi.

La funzione di questi composti nei detergenti intimi è quella di catturare residui e impurità da eliminare, che successivamente vengono trascinati via durante il risciacquo. Se però troppo aggressivi, i tensioattivi possono indebolire i lattobacilli, che non riescono così a mantenere il giusto grado di acidità. Inoltre, possono danneggiare lo strato superficiale delle mucose genitali, provocando una perdita di resistenza della superficie e spianando la strada all’insorgenza di germi patogeni.

Ad esempio il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES) sono i tensioattivi più comunemente utilizzati nei prodotti cosmetici, ma anche quelli con maggiori effetti irritanti e sensibilizzanti sulla pelle.

  1. Non dovrebbe contenere Parabeni e Tiazolinoni

I Parabeni ed i Tiazolinoni sono conservanti, di origine sintetica, altamente utilizzati in cosmesi in quanto capaci di evitare lo sviluppo di colonie microbiche all’interno del prodotto e di allungarne la durata.  D’altra parte, tali ingredienti comportano il rischio di provocare delle irritazioni cutanee, reazioni allergiche ed altri danni a carico delle mucose e della pelle, assolutamente riconosciuti dalla bibliografia scientifica internazionale.

  1. Dovrebbe avere una profumazione priva di allergeni

La presenza di sostanze chimiche fortemente allergizzanti, all’interno della profumazione del detergente, a contatto giorno dopo giorno con la mucosa genitale, può infatti dare origine a reazioni indesiderate, quali prurito e bruciore.

 

Tutti i detergenti intimi DermoXEN sono stati studiati per non alterare il pH delle parti intime femminili in ogni stadio del ciclo di vita. Sono formulati con tensioattivi di derivazione naturale, delicati sulla pelle ed a basso impatto ecologico. Inoltre, non contengono Parabeni, Tiazolinoni e siliconi. Le profumazioni dei prodotti DermoXEN sono tutte scelte in modo da assicurare l’assenza dei comuni allergeni e sono studiati per ridurre al minimo il rischio di allergie ed intolleranze.

 

2° banner- titolo: Infezioni vaginali: un problema senza età

 

Queste pagine hanno carattere puramente informativo: non vogliono e non possono in alcun caso sostituirsi al parere del proprio ginecologo di fiducia, che dovrebbe accompagnare la donna durante tutto l’arco della sua vita. Rivolgiti sempre al tuo ginecologo di fiducia!

Questo paragrafo è da mettere a fine pagina, prima del footer in questo banner

 

Le statistiche dell’OMS mostrano come, ancora in molti Paesi, fattori sanitari e socio-culturali si combinano per creare una situazione di rischio elevato in tema di infezioni vaginali.

Le infezioni vaginali possono essere di natura batterica, micotica o virale e coinvolgono i genitali femminili, arrecando un danno più o meno significativo. Ciò rappresenta non solo un sintomo di una seria condizione sanitaria, ma anche motivo di imbarazzo per la donna che ne è colpita.

Le infezioni vaginali più ricorrenti sono:

Questi li ho pensati come link ad ancoraggio. Se scendo giù nella pagina li trovano tutti, altrimenti cliccano su quello di interesse e scendono direttamente nel punto della pagina ocrrispondente. Ok?

 

Candida

Lo sapevi che circa il 75% delle donne in età fertile ha, almeno una volta nella sua vita, un’infezione da Candida e che la maggior parte delle stesse è soggetta a recidiva?

La candidosi vulvo-vaginale è un’infezione piuttosto comune, provocata da un fungo - Candida Albicans - normalmente presente in diverse zone del corpo umano (bocca, vagina, tratto intestinale) caratterizzate da intensa traspirazione ed umidità, che in determinate condizioni può diventare patogeno. Le infezioni vaginali da candida sono molto comuni tra le adolescenti, donne in età fertile e donne sessualmente attive. Spesso, interessano anche bambine e uomini, in modo asintomatico.

Le principali cause che, generalmente, innescano questa infezione sono: stress psicofisiologico, diabete, trattamenti antibiotici a largo spettro ed a forte dosaggio. Questi ultimi provocano una carenza di probiotici, batteri «amici» che impediscono la proliferazione naturale di questi miceti. I sintomi della candidosi vulvo-vaginale sono: perdite vaginali abbondanti, biancastre e cremose, prurito, irritazione e/o fastidioso bruciore a carico di vagina e vulva, rossori, dolore durante la minzione e, a volte, macchie bianche sulla pelle della zona vaginale. Nella maggior parte dei casi le infezioni da candida si possono limitare tenendo asciutta e regolarmente pulita la zona genitale.

Clamidia

La clamidia è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse al mondo.

Si tratta di un’infezione causata da un microorganismo, Chlamydia Trachomatis. Può essere trasmessa sia attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali, che per via materno-fetale.

I sintomi più frequenti sono perdite vaginali anomale e prurito ai genitali. Nella maggior parte dei casi l'infezione interessa le donne sessualmente attive, con un picco di incidenza attorno ai 20 anni, molto spesso in modo asintomatico. Per questa ragione, spesso accade che molti casi non vengono trattati, causando delle conseguenze anche piuttosto gravi. Per prevenire questa infezione, è consigliato un utilizzo corretto del preservativo, ogni qualvolta si abbiano rapporti sessuali, e dei controlli specifici e regolari dal ginecologo, anche quando non se ne senta il bisogno.

Tricomoniasi

L'infezione da Trichomonas è una delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) più diffuse al mondo, che colpisce sia donne che uomini, pur tenendo conto della sua variabilità d’incidenza in rapporto a fattori geografici, razziali e alle abitudini igieniche. La trasmissione dell'organismo patogeno è generalmente causata da contacte di natura sessuale, ma il contagio può avvenire anche indirettamente, attraverso l'utilizzo di indumenti od oggetti contaminati, come asciugamani e biancheria intima. Il problema interessa maggiormente i soggetti di sesso femminile fra i 16 ai 45 anni, sia a causa di una maggiore esposizione ai fattori di rischio sia alla presenza, nell'epitelio della vagina, di glucosio, sostanza che costituisce un substrato necessario alla proliferazione del Trichomonas vaginalis. I sintomi della tricomoniasi sono molteplici e, spesso, molto fastidiosi come le secrezioni vaginali con un odore intenso, prurito o irritazione vaginale, rapporti sessuali dolorosi, emorragia vaginale.  Mentre, la maggior parte degli uomini colpiti da Trichomonas non avverte alcun sintomo.

 

 Gardnerella vaginalis

 

Le infezioni da Gardnerella sembrano essere due volte più frequenti rispetto a quelle sostenute da Candida albicans. La Gardnerella vaginalis, proprio come Candida, risiede normalmente nella flora intestinale. Quando il pH viene alterato, i lattobacilli - batteri di difesa dell’ecosistema vaginale - diminuiscono e si manifesta l’infezione. I fattori di rischio sono: rapporti sessuali non protetti con diversi partner, scarsa o non corretta igiene intima, abuso di antibiotici, uso di contraccettivi intrauterini, gravidanze e predisposizione genetica. Il tipico sintomo con cui si manifesta è un forte e sgradevole odore di “pesce marcio”, che rappresenta anche uno dei modi per diagnosticare la malattia tramite il “fish odour test”. Altri sintomi sono: perdite vaginali, secrezioni di colore bianco-grigio, bruciore durante i rapporti sessuali e la minzione. Spesso, però, si manifesta in modo asintomatico. Le pratiche di prevenzione suggerite dal ginecologo in questi casi prevedono:

  • Evitare l’uso di biancheria intima sintetica ed indumenti troppo attillati;
  • Cambiare spesso l’assorbente durante il ciclo;
  • Utilizzare sempre il preservativo durante i rapporti sessuali, anche se non con partner occasionali;
  • Riposo sessuale durante la terapia assegnata dal ginecologo;
  • Utilizzare accessori da bagno personali e non condivisi;
  • Fare esercizio fisico e seguire una dieta sana ed equilibrata;
  • Evitare di lavarsi troppo frequentemente, per non distruggere le naturali difese del corpo.

Herpes genitale

 L'herpes genitale è una malattia contagiosa, causata dal virus dell’herpes simplex (HSV), lo stesso patogeno responsabile della comune herpes labiale, che infetta la pelle e le mucose genitali e- a volte- anche la zona intorno all’apertura del retto. Il batterio trasmette l'infezione per semplice contatto sessuale non protetto con soggetti contagiati; il rischio di contrarre l'infezione aumenta in caso di calo delle difese immunitariestress, alterazioni dell'equilibrio ormonale e compromissione del sistema immunitario.

Il primo sintomo è un’eruzione di piccole bolle rosse sui genitali o sull’ano, responsabili di prurito, bruciore e rossori localizzati. I medicamenti utilizzati per trattare questo virus includono creme antivirali per le zone affette e trattamenti antivirali in forma orale, come l’acyclovir, anche se è dimostrato che nessun trattamento farmacologico sia in grado di debellare in modo definitivo tale virus.

 

Lo sai che?

Intro:

Lo sapevi che una corretta igiene intima è fondamentale per il benessere di tutto il tuo organismo?

È fondamentale per ogni donna seguire un’adeguata igiene intima, a seconda delle differenti esigenze che caratterizzano le fasi della sua vita: infanzia, adolescenza, età fertile, gravidanza e menopausa.

 

In particolare, il nostro corpo è una macchina perfetta in cui, normalmente, tutto funziona in maniera regolare, grazie alle sue naturali difese. È fisiologico, però, che fattori esogeni e/o endogeni alterino questo equilibrio e, di conseguenza, anche le esigenze di benessere dello corpo stesso cambino.

Nella donna, questi cambiamenti sono principalmente cadenzati dalle diverse età del suo ciclo di vita. È necessario, dunque, prima di tutto, conoscere il proprio corpo per dargli tutte le attenzioni che merita quotidianamente.

 

1° banner- titolo: Scopri il tuo pH e scegli il tuo detergente!

Lo sapevi che ad ogni fase del tuo ciclo di vita corrisponde

un livello di pH differente?

Grafico pH

 

Una corretta igiene intima rappresenta l’alleata principale del tuo benessere quotidiano e comincia necessariamente con la scelta del prodotto per la detersione di queste zone. È buona regola, infatti, scegliere un detergente specifico e non lo stesso prodotto che si usa per il corpo, dal momento che le tue parti intime hanno un pH differente rispetto alle altre parti del corpo.

Quale detergente intimo è più adatto a te?

Un buon prodotto per l’igiene intima deve avere quattro caratteristiche fondamentali:

  1. Dovrebbe rispettare il pH dell’ecosistema vaginale.

 

L’ecosistema vaginale è protetto dagli attacchi degli agenti patogeni esterni e dalle alterazioni interne principalmente grazie ad un meccanismo di difesa garantito da valori di pH approssimativamente compresi fra 3.5 e 5.5, nei quali i lattobacilli di Doderlein esercitano a pieno regime il loro ruolo di difesa immunitaria. Il tutto avviene sotto l’egida degli ormoni estrogeni che variano ciclicamente la loro presenza a seconda delle fasi di vita di una donna:
fino alla pubertà, infatti, la quantità di estrogeni circolanti nella bambina è scarsa, così come scarsa sarà la presenza di glicogeno (zucchero) nelle mucose. In queste condizioni i lattobacilli di Doderlein sono assenti e il pH vaginale, piuttosto che acido sarà neutro.
Ciò rappresenta, a differenza di quanto si crede, una situazione a rischio di vaginiti e infezioni per le bambine proprio perché l’apparato genitale non possiede ancora un sistema efficace di difesa.

In età fertile, invece, si assiste ad una ricca produzione estrogenica, responsabile di un aumento di volume delle mucose e di glicogeno che verrà trasformato in acido lattico, permettendo l’acidificazione del lume vaginale intorno a valori di 3,5-4,5.
Bisogna prestare attenzione – poi – durante i giorni delle mestruazioni, in quanto l’acidità tende a ridursi esponendo la donna ad un elevato rischio di infezioni.

Nel momento della perimenopausa e successivamente della menopausa, gli estrogeni vengono prodotti in maniera irregolare fino a scomparire del tutto, di conseguenza si ritorna ad una condizione di pH molto simile a quella dell’infanzia, con valori prossimi alla neutralità. Oltre al rischio maggiore di infezioni, si assiste anche a fenomeni di secchezza e prurito a causa dell’assottigliamento dell’epitelio vaginale e di una ridotta lubrificazione.

 

Quindi, il tuo detergente intimo dovrebbe consentire di mantenere inalterata l’acidità naturale dell’ambiente vulvovaginale durante l’età fertile. Durante l’infanzia e la menopausa, è opportuno scegliere un detergerete adatto al pH all’incirca neutro.

 

  1. Non dovrebbe avere tensioattivi aggressivi.

La funzione di questi composti nei detergenti intimi è quella di catturare residui e impurità da eliminare, che successivamente vengono trascinati via durante il risciacquo. Se però troppo aggressivi, i tensioattivi possono indebolire i lattobacilli, che non riescono così a mantenere il giusto grado di acidità. Inoltre, possono danneggiare lo strato superficiale delle mucose genitali, provocando una perdita di resistenza della superficie e spianando la strada all’insorgenza di germi patogeni.

Ad esempio il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES) sono i tensioattivi più comunemente utilizzati nei prodotti cosmetici, ma anche quelli con maggiori effetti irritanti e sensibilizzanti sulla pelle.

 

  1. Non dovrebbe contenere Parabeni e Tiazolinoni

I Parabeni ed i Tiazolinoni sono conservanti, di origine sintetica, altamente utilizzati in cosmesi in quanto capaci di evitare lo sviluppo di colonie microbiche all’interno del prodotto e di allungarne la durata.  D’altra parte, tali ingredienti comportano il rischio di provocare delle irritazioni cutanee, reazioni allergiche ed altri danni a carico delle mucose e della pelle, assolutamente riconosciuti dalla bibliografia scientifica internazionale.

  1. Dovrebbe avere una profumazione priva di allergeni

La presenza di sostanze chimiche fortemente allergizzanti, all’interno della profumazione del detergente, a contatto giorno dopo giorno con la mucosa genitale, può infatti dare origine a reazioni indesiderate, quali prurito e bruciore.

 

 

Tutti i detergenti intimi DermoXEN sono stati studiati per non alterare il pH delle parti intime femminili in ogni stadio del ciclo di vita. Sono formulati con tensioattivi di derivazione naturale, delicati sulla pelle ed a basso impatto ecologico. Inoltre, non contengono Parabeni, Tiazolinoni e siliconi. Le profumazioni dei prodotti DermoXEN sono tutte scelte in modo da assicurare l’assenza dei comuni allergeni e sono studiati per ridurre al minimo il rischio di allergie ed intolleranze.

 

2° banner- titolo: Infezioni vaginali: un problema senza età

 

Queste pagine hanno carattere puramente informativo: non vogliono e non possono in alcun caso sostituirsi al parere del proprio ginecologo di fiducia, che dovrebbe accompagnare la donna durante tutto l’arco della sua vita. Rivolgiti sempre al tuo ginecologo di fiducia!

Questo paragrafo è da mettere a fine pagina, prima del footer in questo banner

 

Le statistiche dell’OMS mostrano come, ancora in molti Paesi, fattori sanitari e socio-culturali si combinano per creare una situazione di rischio elevato in tema di infezioni vaginali.

Le infezioni vaginali possono essere di natura batterica, micotica o virale e coinvolgono i genitali femminili, arrecando un danno più o meno significativo. Ciò rappresenta non solo un sintomo di una seria condizione sanitaria, ma anche motivo di imbarazzo per la donna che ne è colpita.

Le infezioni vaginali più ricorrenti sono:

Questi li ho pensati come link ad ancoraggio. Se scendo giù nella pagina li trovano tutti, altrimenti cliccano su quello di interesse e scendono direttamente nel punto della pagina ocrrispondente. Ok?

 

Candida

Lo sapevi che circa il 75% delle donne in età fertile ha, almeno una volta nella sua vita, un’infezione da Candida e che la maggior parte delle stesse è soggetta a recidiva?

La candidosi vulvo-vaginale è un’infezione piuttosto comune, provocata da un fungo – Candida Albicans – normalmente presente in diverse zone del corpo umano (bocca, vagina, tratto intestinale) caratterizzate da intensa traspirazione ed umidità, che in determinate condizioni può diventare patogeno. Le infezioni vaginali da candida sono molto comuni tra le adolescenti, donne in età fertile e donne sessualmente attive. Spesso, interessano anche bambine e uomini, in modo asintomatico.

Le principali cause che, generalmente, innescano questa infezione sono: stress psicofisiologico, diabete, trattamenti antibiotici a largo spettro ed a forte dosaggio. Questi ultimi provocano una carenza di probiotici, batteri «amici» che impediscono la proliferazione naturale di questi miceti. I sintomi della candidosi vulvo-vaginale sono: perdite vaginali abbondanti, biancastre e cremose, prurito, irritazione e/o fastidioso bruciore a carico di vagina e vulva, rossori, dolore durante la minzione e, a volte, macchie bianche sulla pelle della zona vaginale. Nella maggior parte dei casi le infezioni da candida si possono limitare tenendo asciutta e regolarmente pulita la zona genitale.

Clamidia

La clamidia è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse al mondo.

Si tratta di un’infezione causata da un microorganismo, Chlamydia Trachomatis. Può essere trasmessa sia attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali, che per via materno-fetale.

I sintomi più frequenti sono perdite vaginali anomale e prurito ai genitali. Nella maggior parte dei casi l’infezione interessa le donne sessualmente attive, con un picco di incidenza attorno ai 20 anni, molto spesso in modo asintomatico. Per questa ragione, spesso accade che molti casi non vengono trattati, causando delle conseguenze anche piuttosto gravi. Per prevenire questa infezione, è consigliato un utilizzo corretto del preservativo, ogni qualvolta si abbiano rapporti sessuali, e dei controlli specifici e regolari dal ginecologo, anche quando non se ne senta il bisogno.

Tricomoniasi

L’infezione da Trichomonas è una delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) più diffuse al mondo, che colpisce sia donne che uomini, pur tenendo conto della sua variabilità d’incidenza in rapporto a fattori geografici, razziali e alle abitudini igieniche. La trasmissione dell’organismo patogeno è generalmente causata da contacte di natura sessuale, ma il contagio può avvenire anche indirettamente, attraverso l’utilizzo di indumenti od oggetti contaminati, come asciugamani e biancheria intima. Il problema interessa maggiormente i soggetti di sesso femminile fra i 16 ai 45 anni, sia a causa di una maggiore esposizione ai fattori di rischio sia alla presenza, nell’epitelio della vagina, di glucosio, sostanza che costituisce un substrato necessario alla proliferazione del Trichomonas vaginalis. I sintomi della tricomoniasi sono molteplici e, spesso, molto fastidiosi come le secrezioni vaginali con un odore intenso, prurito o irritazione vaginale, rapporti sessuali dolorosi, emorragia vaginale.  Mentre, la maggior parte degli uomini colpiti da Trichomonas non avverte alcun sintomo.

 

 Gardnerella vaginalis

 

Le infezioni da Gardnerella sembrano essere due volte più frequenti rispetto a quelle sostenute da Candida albicans. La Gardnerella vaginalis, proprio come Candida, risiede normalmente nella flora intestinale. Quando il pH viene alterato, i lattobacilli – batteri di difesa dell’ecosistema vaginale – diminuiscono e si manifesta l’infezione. I fattori di rischio sono: rapporti sessuali non protetti con diversi partner, scarsa o non corretta igiene intima, abuso di antibiotici, uso di contraccettivi intrauterini, gravidanze e predisposizione genetica. Il tipico sintomo con cui si manifesta è un forte e sgradevole odore di “pesce marcio”, che rappresenta anche uno dei modi per diagnosticare la malattia tramite il “fish odour test”. Altri sintomi sono: perdite vaginali, secrezioni di colore bianco-grigio, bruciore durante i rapporti sessuali e la minzione. Spesso, però, si manifesta in modo asintomatico. Le pratiche di prevenzione suggerite dal ginecologo in questi casi prevedono:

  • Evitare l’uso di biancheria intima sintetica ed indumenti troppo attillati;
  • Cambiare spesso l’assorbente durante il ciclo;
  • Utilizzare sempre il preservativo durante i rapporti sessuali, anche se non con partner occasionali;
  • Riposo sessuale durante la terapia assegnata dal ginecologo;
  • Utilizzare accessori da bagno personali e non condivisi;
  • Fare esercizio fisico e seguire una dieta sana ed equilibrata;
  • Evitare di lavarsi troppo frequentemente, per non distruggere le naturali difese del corpo.

 

Herpes genitale

 L’herpes genitale è una malattia contagiosa, causata dal virus dell’herpes simplex (HSV), lo stesso patogeno responsabile della comune herpes labiale, che infetta la pelle e le mucose genitali e- a volte- anche la zona intorno all’apertura del retto. Il batterio trasmette l’infezione per semplice contatto sessuale non protetto con soggetti contagiati; il rischio di contrarre l’infezione aumenta in caso di calo delle difese immunitariestress, alterazioni dell’equilibrio ormonale e compromissione del sistema immunitario.

Il primo sintomo è un’eruzione di piccole bolle rosse sui genitali o sull’ano, responsabili di prurito, bruciore e rossori localizzati. I medicamenti utilizzati per trattare questo virus includono creme antivirali per le zone affette e trattamenti antivirali in forma orale, come l’acyclovir, anche se è dimostrato che nessun trattamento farmacologico sia in grado di debellare in modo definitivo tale virus.